IL PANCREAS
a cura del dott. Alessio Giordana



Questa ghiandola a secrezione mista, è un organo importante sotto molti profili, avendo due funzioni addirittura vitali.

Pancreas endocrino

La prima è detta endocrina o ormonale, termine che indica un suo funzionamento “interno”, cioè che provvede, attraverso la secrezione delle cosiddette isole pancreatiche, alla produzione dell’insulina, sostanza indispensabile al mantenimento del corretto livello di zucchero nel sangue.

Pancreas esocrino

La seconda funzione è esocrina, che significa che la secrezione di questa parte del pancreas è destinata ad essere riversata all’esterno.

Succo pancreatico

Infatti, il pancreas esocrino secerne il succo pancreatico, pool di enzimi digestivi strettamente indispensabili che scindono grassi, proteine, zuccheri e acidi nucleici. Il succo pancreatico viene riversato nel duodeno per la digestione.

Insufficienza Pancreatica Esocrina

Se la sua funzione s’interrompe, sono guai seri, perché chi è soggetto a tale malattia, denominata Insufficienza Pancreatica Esocrina, non riesce ad assimilare gli indispensabili grassi, andando incontro a dimagramento progressivo accompagnato, come è facile immaginare, feci mal composte, molli e grigiastre.

L'insufficienza è una condizione totalmente diversa dalla precedente. Si tratta infatti di una situazione subdola che porta al peggioramento dello stato di salute del nostro cane (difficilmente sono colpiti i gatti) in modo progressivo e molto lento.

In alcune razze il pancreas del cane tende a diventare più piccolo nel corso del tempo, mentre in altre tende a smettere di funzionare. Le cause non sono ben note (probabilmente sono genetiche) ma dobbiamo rendercene conto e consultare il prima possibile un veterinario, perché altrimenti si darà origine ad una situazione in cui il cane avrà molta fame ma non assorbirà le sostanze nutritive che mangia, così che, in pratica, è come se non avesse mangiato affatto.

Il pancreas, infatti, permette di digerire (sminuzzare in parti così piccole da poter essere assorbite dall'intestino) le sostanze nutritive ingerite. Se non funziona, queste non verranno assorbite.

Il sintomo principale di questa situazione è la diarrea: è maleodorante,di colore grigio-giallastro (sembra paté) ed è sempre molto abbondante. Inoltre nonostante il cane mangi molto, dimagrisce sempre di più alla luce di quel che abbiamo detto, trovandosi sempre più debilitato.

Una volta condotto il cane da un medico veterinario verrà per prima cosa stabilito se la causa del disagio èl'insufficienza, quindi verrà proposta una dieta che il cane dovrà seguire per tutta la vita: sarà composta da alimenti molto digeribili ed estratti di enzimi pancreatici che aiuteranno a digerirli.

Purtroppo si tratta di una malattia per cui non esiste cura, che colpisce principalmente gli animali anziani e per cui non possiamo fare molto per prevenirla. L'unico modo per garantire una vita dignitosa è quello di seguire le indicazioni del medico e seguire l'animale dal punto di vista alimentare per tutta la vita.

Per questa forma non esiste una cura veramente efficace, ciò perché gli enzimi pancreatici sintetici, anch’essi sintetizzati brillantemente dalla scienza moderna e somministrati per via orale, devono fare i conti con l’estrema acidità dell’intestino che provoca la loro parziale o totale distruzione.

Le cause della pancreatite esocrina

Proprio recentemente è stato scoperto che anche la pancreatite esocrina è dovuta a un locale processo infiammatorio cronico, riconducendo anch’essa alle decine di sindromi infiammatorie definite idiopatiche, cioè senza una causa riconosciuta.

La pancreatite è l'infiammazione del pancreas. E’ una delle malattie più dolorose che possono colpire i nostri cani o i nostri gatti.

Il pancreas ha infatti al suo interno degli enzimi digestivi, ovvero proteine che aiutano a digerire gli alimenti scomponendoli in parti più piccole. All'interno dell'organo sono presenti delle "misure di sicurezza" che fanno sì che queste sostanze non creino danno al pancreas stesso: se questo meccanismo viene a mancare abbiamo una situazione in cui il pancreas si autodigerisce. Si corrode da solo.

Le cause possono essere le più varie. Una è sicuramente l'obesità, o meglio la troppa alimentazione: fornire troppo cibo al cane stimola il pancreas a produrre tantissimo "succo pancreatico", e i tanti enzimi richiesti possono in certi casi evitare le "misure di sicurezza", quindi iniziare a digerire l'organo stesso. Anche alcune condizioni come i troppi acidi grassi nel sangue oppure il troppo calcio possono portare alla stessa situazione, così come le infezioni intestinali che, se non trattate il prima possibile, possono portare ad una situazione in cui la microflora intestinale raggiunge il pancreas, infettandolo.

L'animale avrà vomito, diarrea con sangue, lamenti continui non appena si muove e assumerà la tipica postura "a sfinge", per cercare di sentire meno dolore possibile. Va portato immediatamente da un veterinario che attuerà una terapia di protezione dell'organo (tramite medicinali di protezione), quindi l'animale non dovrà mangiare, né vedere, né odorare cibo per alcuni giorni (le sostanze nutritive saranno fornite via flebo) in modo da non stimolare il pancreas e metterlo il più possibile a riposo. Per scongiurare questa condizione è importante evitare di dare troppo cibo al nostro cane o al nostro gatto nel corso del tempo e farlo muovere in modo che non diventi troppo grasso, condizione predisponente a questa malattia.

Diabete

Sappiamo bene tutti come la sua mancata produzione porti al temibile diabete, malattia che, nella storia è stata fatale per moltissime generazioni di uomini, cani e gatti, ma per la quale la scienza moderna ha fortunatamente scoperto la soluzione, avendo, nel tempo, trovato il modo di produrre l’insulina in laboratorio. Ciò permette, per via iniettiva od orale, di tenere sotto controllo la malattia, ma essa condiziona ugualmente in modo pesante la vita delle moltissime persone o dei loro cani e gatti, molto spesso anch’essi soggetti alla patologia.

Le cause del diabete

Nel diabete, si è scoperto che la “causa” è un processo infiammatorio cronico a carico della parte endocrina del pancreas, mentre, fino a pochi mesi fa, la causa dell’EPI era sconosciuta. Ho messo fra virgolette il termine causa perché l’infiammazione non è mai una causa, ma una reazione di difesa dell’organismo, che proprio attraverso essa cerca di distruggere ciò che lo sta attaccando.

IPOGLICEMIA NEL CANE

L’ipoglicemia è una malattia che provoca basse concentrazioni di zuccheri nel sangue. Lo zucchero in questione è il glucosio, introdotto nel corpo tramite l’ingestione dei carboidrati. Le fonti alimentari in cui è presente sono l’amido e gli zuccheri di origine vegetale. Questo carboidrato è la fonte primaria di energia per i muscoli e cellule. Mentre nei soggetti sani il glucosio è una fonte di energia immediata per il corpo, nei soggetti malati è presente una concentrazione maggiore nel sangue che provoca l’immagazzinamento nelle cellule epatiche. Quando il glucosio non è utilizzato, è conservato sotto forma di glicogeno per usufruire in futuro. Se però le cellule in cui è stipato diventano sature, il glicogeno è convertito in grasso e trasformato in tessuto adiposo (grasso).

Il livello di zuccheri nel sangue non è solo correlato al quantitativo introdotto con l’alimentazione, ma anche alla quantità prodotta dal fegato e dalla concentrazione di zuccheri che il corpo utilizza per dare energia. Un’anomalia a carico di uno dei tre processi, causa livelli sbagliati di glicemia.

Cause

Le cause sono molteplici ma ci sono tre meccanismi su cui si basa tutto:

Elevata eliminazione di glucosio dal sangue;

Basso livello di glucosio causato da una mancata ingestione con la dieta;

Produzione sbagliata di glucosio da parte del fegato.

La maggior parte delle volte l’ipoglicemia è provocata da un utilizzo maggiore da parte delle cellule corporee o tumorali. Questa patologia spesso causa livelli bassi dell’ormone insulina. Nei soggetti sani l’insulina è prodotta dal pancreas, in particolare delle cellule beta. L’ormone svolge diverse funzioni importantissime quali regolazione dell’assorbimento e immagazzinamento del glucosio nel sangue. Di solito il glucosio prelevato dai carboidrati è reso disponibile per le cellule dall’insulina. Se questa è in concentrazioni elevate, smantella troppo glucosio causando ipoglicemia nel cane.

Tra le ragioni che possono provocare la scarsa produzione di livelli d’insulina sono i tumori insulino secernenti chiamati anche come insulinomi. Può accadere anche il contrario ovvero un’iperproduzione d’insula. Questo accade ad esempio nei cani in gestazione, affetti da cancro o sepsi.

Normalmente il pancreas è stimolato a produrre insulina durante la digestione, l’ormone a sua volta promuove l’assorbimento del glucosio dal sangue alle cellule e tessuti. Un digiuno prolungato o un’alimentazione scorretta provocano ipoglicemia. Quando ciò accade, ovvero gli zuccheri nel corpo sono pochi, il fegato mette in atto un meccanismo che converte il glicogeno in glucosio tramite due processi noti come gluconeogenesi e glicogenolisi.

Se però il fegato è malato o comunque non funziona bene, non riuscirà a convertire il quantitativo giusto di glicogeno in glucosio provocando quindi scarso quantitativo di zuccheri nel sangue. Ad esempio può accadere in caso di fibrosi o cirrosi epatiche, epatiti importanti, malattie da accumulo di glicogeno, neoplasia epatica o shunt portosistemici.

Inoltre, il fegato è aiutato nella conversione dai recettori, ovvero gli ormoni, che sono i precursori per la produzione di glucosio. Se queste molecole, in particolare i glucocorticoidi, sono poche, il fegato non sarà capace di mettere in atto la conversione. Altre cause possono essere pancreatite, insufficienza renale, anoressia o digiuno.

Sintomi

I sintomi dell’ipoglicemia possono essere persistenti oppure episodici. Tra di essi abbiamo: sonnolenza, abbattimento, debolezza, atassia, paralisi lieve o incompleta delle zampe posteriori, contrazione dei muscoli, ansia, nervosismo, fame, aumento dell’appetito, aumento di peso, sete eccessiva che non passa mia, collasso, convulsioni, coma, scarso interesse nel moto, guaito persistente, produzione esagerata di urina, polifagia e bradicardia.

Diagnosi

La diagnosi non è difficile da effettuare, nel momento in cui da normali esami del sangue sono presenti bassi livelli di zuccheri, il cane è affetto da ipoglicemia. Il difficile è scoprirne le cause. Nella maggior parte dei casi è raccomandabile eseguire un analisi delle urine completo. Può essere fatto un successivo test finalizzato a quantificare i livelli di glucosio e insulina nel soggetto a digiuno. Tutti gli esiti dovrebbero aiutare il medico a identificare la possibile causa.

Cura

La cura ha come obiettivo quella di mantenere costante i livelli di glicemia nel sangue. Nel momento in cui il soggetto presenta attacchi convulsivi a casa, il padrone dovrà sfregare sulle gengive del soggetto zucchero, succhi di frutta o miele, per fa cessare l’episodio. Dopodiché dovrà essere somministrato un pasto.

Se i cani hanno sintomi osservabili d’ipoglicemia sono trattati in clinica veterinaria. I pasti vanno tenuti sotto controllo, il cane dovrà mangiar porzioni minori ma più spesso, così da mantenere i livelli costanti di glucosio nel sangue. I farmaci prescritti servono a tenere a bada i sintomi oppure a curare la vera causa dell’ipoglicemia.

I soggetti a rischio

I cani da caccia sono una delle razze più predisposte a questa malattia a causa delle grandi riserve energetiche che il corpo richiede. Anche i cuccioli e le “razze” Toy sono particolarmente propensi. Generalmente questi soggetti possono diventare ipoglicemici in poco tempo in seguito ad un digiuno.


Intervista:

R: Quindi, riassumendo, dottor Giordana, lo zucchero è un nemico del cane... Ci potrebbe aiutare a capire quali sono gli alimenti che è meglio evitare?
Per esempio, dove si nasconde lo zucchero?
AG: Lo zucchero, oltre a chiamarsi glucosio e saccarosio, si chiama anche fruttosio, lattosio, carboidrato...
Quindi oltre che nei bigné, si insinua nella persino nella pasta e nel riso, come anche nel pane e nella pizza (sì, anche nella crosticina bruciacchiata tutt'intorno).
R: Quindi, in parole povere questo significa che non possiamo dare al nostro cane un frollino quando ci dà la zampa?
AG: Ecco, un frollino di per sé non è la causa di una pancreatite, ma nel momento in cui porgiamo al cane un biscotto, dobbiamo sapere che costringeremo il suo pancreas a lavorare per smaltire un eccesso di zucchero. Cani e gatti sono progettati per mangiare quello che potevano trovare in natura qualche migliaio di anni fa. Quindi frutta e verdura non danneggiano, ma non si è mai visto un cane in natura cibarsi di una pannocchia. Si deve fare molta attenzione ai manufatti umani che ovviamente in natura non esistono: quelli sì, sono pericolosi. Non esiste il pane, la cioccolata, i biscotti o il formaggio in natura, quindi i nostri animali non sono progettati per digerirli. A complicare le cose ci si mette anche l' alfa-amilasi, l'enzima che serve per digerire l' amido. Nell' uomo è presente sia nella saliva che nei succhi gastici, negli animali è del tutto assente nella saliva, il che rende l'amido davvero difficile da digerire.
Per farla breve, se un alimento rientra nella voce "manufatto", meglio evitare di darlo al nostro cane.
R: Che mi dice della frutta? Molti alimenti secchi la integrano nella composizione...
AG: I canidi in natura mangiano la frutta solo in quantità minime e solo se non trovano carne (che poi è l'alimento dal quale traggono il loro fabbisogno di zucchero).
In altri termini, se un cane mangia un pezzo di mela non succede niente di grave. Se mangia mele quotidianamente, il problema potrebbe presentarsi.
 R: Arriviamo allo yogurt, la ricotta, il pezzettino di parmigiano...
AG: Manufatti umani, quindi niente.
R: E la pasta? Credo di poter dire che generazioni di cani sono cresciuti a base di pasta/riso e carne...
AG: Anche a me obbiettano: “una volta in cascina davamo la pasta ai cani”. Il punto è che... spesso i cani ogni anno erano diversi.
R: Quindi, dottore, siamo in Italia! E a noi piace dimostrare l'amore con il cibo, è nel nostro DNA!
AG: Già! Ma proprio come succede nel mondo umano, non è sempre un bene essere "affettuosi" in campo alimentare.
La dieta di un cane è fondamentale per il suo benessere. Quale che sia la filosofia alimentare che seguite (Barf, secco, casalingo...),
ogni alimento deve essere calibrato. Va da sé che qualsiasi "extra" crea uno squilibrio che non sarà la causa di una malattia,
ma che nondimeno, in qualche modo andrà a sollecitare il lavoro di organi più di quanto non sarebbe necessario.
Io ho molto rispetto per i nutrizionisti, persone laureate in Alimentazione e Nutrizione animale, che fanno di questo sapere il lavoro della loro vita.
Trovo arrogante credere di saperne più di loro. Io stesso spesso faccio riferimento a un nutrizionista per chiarimenti e aggiornamenti.
Lasciamo perdere le diete improvvisate ed eccessive. L'amore si può dimostrare anche con una bella passeggiata!